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Silvia Salis, altro che ‘caruccia ma inesperta’: “Donne, non abbiate paura di far sentire la vostra voce”

Silvia Salis, altro che ‘caruccia ma inesperta’: “Donne, non abbiate paura di far sentire la vostra voce”

A gareggiare a competizioni importarti è abituata, viste le sue partecipazioni a due Olimpiadi. Ma anche a vincere, visti i suoi dieci titoli italiani. E Silvia Salis l'ha rifatto. Questa volta però non in campo sportivo, bensì in quello politico. È diventata infatti sindaca di Genova, dopo aver vinto con il 51,6% dei voti al primo turno sostenuta dalla coalizione del cosiddetto “campo largo“, che comprende Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, a cui in queste elezioni si sono aggiunti Italia Viva, Azione, Alleanza Verdi e Sinistra. Niente da fare per lo sfidante Pietro Piciocchi, che era il candidato sindaco del centrodestra che ha preso il 44,1%.

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Gli attacchi ricevuti in campagna elettorale

Mamma, atleta, vicepresidente del Coni, Salis si è buttata in questa esperienza senza un vero e proprio passato amministrativo. Ha risposto con i fatti a chi l'aveva definita “caruccia ma inesperta“ e a chi diceva che “la politica non si inventa, è un mestiere serio, e le elezioni non sono un concorso di bellezza“. Lei a queste affermazioni non si è scomposta. Anzi, ha risposto con lo spirito di chi vuole sempre arrivare primo perché “Genova aveva bisogno di scrollarsi di dosso una serie di anni e di avvenimenti che ci avevano portato agli onori della cronache“.

A Genova “è già domani"

Dopo anni passati a impegnarsi in tema di diritti e parità di genere, adesso la prima cittadina ha l'obiettivo di “riportare Genova al centro“. Lo slogan della sua campagna elettorale è stato “E' già domani“, un chiaro riferimento al guardare avanti, proprio come quando lei lanciava il suo martello a grande velocità. Il suo programma in dieci punti è dedicato soprattutto alle persone, ai servizi per i più deboli, al ridurre le disuguaglianze e al welfare per migliore la qualità della vita dei cittadini.

Chi è Silvia Salis

Nata il 17 settembre 1985 proprio a Genova, Salis è figlia di un operaio iscritto al Partito comunista e di una madre impiegata comunale. Laureata in Scienze Politiche è sposata dal 2020 con il regista Fausto Brizzi, con il quale nel 2023 ha dato alla luce il figlio Eugenio. Ex atleta olimpica, ha iniziato a praticare atletica leggera nel 1993 quando aveva solo 8 anni. Ha gareggiato alle Olimpiadi di Pechino 2008 e Londra 2012 ed è stata una campionessa del lancio del martello, conquistando dieci titoli nazionali (tra invernali e assoluti). Dopo aver lasciato l'attività agonistica a causa di un infortunio nell'aprile del 2016, è diventata dirigente della squadra per la quale gareggiava, le Fiamme Azzurre. Nel 2017 è stata eletta nel Consiglio Nazionale del Coni, carica che le ha permesso di diventare, nel maggio 2021, vicepresidente vicaria.

“In un ambiente spesso dominato dagli uomini, mi sono fatta strada con competenza e carattere, senza mai rinunciare ai miei valori“, aveva raccontato la 39enne nel 2017 dopo essere entrata nel consiglio federale del Coni. Una frase che oggi, a distanza di 8 anni, sembra più attuale che mai e che descrive perfettamente la determinazione della donna. Propria quella determinazione che ha convinto tutto il “campo largo“. Proprio come lo stesso Giovanni Malagò quando nel 2021 l'ha nominata vicepresidente vicaria.

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E la stessa Silvia Salis a Luce!, oltre a parlarci delle principali difficoltà incontrate nel farsi spazio in questo mondo della politica al maschile ha voluto anche lanciare un messaggio a tutte le giovani donne che non si lanciano in politica per paura di non essere prese sul serio.

Le principali difficoltà in politica e il messaggio verso le giovani donne

Ha incontrato difficoltà, in quanto donna, nel farsi spazio in un ambiente, come quello della politica, ancora fortemente maschile?

“Diciamo che ho fatto una grande palestra con il Comitato Olimpico in quanto ad ambienti maschili. Per cui credo di essere abbastanza preparata“.

Crede che la politica offra oggi le stesse opportunità alle donne rispetto agli uomini?

“Non c'è nessun settore in Italia che offra le stesse opportunità alle donne e agli uomini. Chiaramente il fatto di avere una Presidente del Consiglio donna e la leader del maggior partito d'opposizione donna ed entrambe giovani è un segnale politico importante“.

Cosa direbbe a una giovane donna che vuole entrare in politica ma teme di non essere ascoltata o presa sul serio?

“Di farsi ascoltare, di farsi prendere sul serio, di non avere paura di far sentire la propria voce, di far valere le proprie idee e di far rispettare il suo ruolo nella società a partire dalla sua famiglia“.

Luce

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